WUHAN-GATES – 3. «CORONAVIRUS CREATO IN LABORATORIO CON HIV» Nobel per la Medicina conferma la ricerca indiana svelata da Gospa News

WUHAN-GATES – 3. «CORONAVIRUS CREATO IN LABORATORIO CON HIV» Nobel per la Medicina conferma la ricerca indiana svelata da Gospa News

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Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti
Gesù Cristo (Vangelo di Matteo 10, 26)

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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La bomba è esplosa! Dopo generali iraniani, esperti internazionali, politici americani e persino un cardinale ora è un Nobel per la Medicina ha gridare ciò che tutta la comunità scientifica in cuor suo forse sa ma non ha il coraggio di ammettere, giungendo fino al punto di intimidire i colleghi che osano dichiararlo e dimostrarlo: Covid-19 è un supervirus geneticamente manipolato creato in laboratorio!

La notizia è passata in secondo piano sui giornali del mainstream che per tre mesi non solo hanno riferito la tesi “ufficiale” di un agente patogeno prodotto da un’evoluzione naturale del virus dal pipistrello cinese a ferro di cavallo ma l’hanno pure “adulata” celiando i webmedia che come Gospa News hanno sempre sostenuto fin dal primo articolo, il 4 febbraio 2020, la fondatezza della teoria dell’arma batteriologica.

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Il professor Luc Montagnier, Nobel per la Medicina 2008, ai microfoni del podcast francese, specializzato in medicina e salute, “Pourquoi Docteur” ha squarciato il velo del silenzio, ha infranto il sepolcro dei tabù accreditando la ricerca della Kusuma School of Biology di New Delhi, ritirata dagli autori ma ripubblicata in esclusiva mondiale da Gospa News qualche giorno fa e subito bersagliata dallo scetticismo di scientisti improvvisati.

La ricerca indiana clamorosamente ritirata ma recuperata da Gospa News

«Con il mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna. Non siamo stati primi, un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio che mostra che il genoma completo di questo virus che ha all’interno delle sequenze di un altro virus: quello dell’Aids. Il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell’Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino» ha dichiarato Montagnier.

Luc Montagnier, il virologo francese premio Nobel per la Medina nel 2008 per la sua ricerca sull’AIDS

In 7 righe uno dei massimi esperti mondiali di Medicina fa tabula rasa delle ipotesi alquanto sibilline finora propalate da virologi forse anche indotti da qualche governante preoccupato per la sicurezza nazionale dinnanzi alla conferma di una pandemia capace di fare 120mila morti.

Le sue parole hanno un peso enorme: perché proprio Montagnier nel 2008 scoprì il virus dell’immuno-deficienza umana Hiv come causa dell’epidemia di Aids tanto da guadagnarsi il Nobel per la Medicina insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Harald zur Hausen.

«Il coronavirus sarebbe un virus manipolato, uscito accidentalmente da un laboratorio cinese a Wuhan dove si studiava il vaccino per l’Aids. Lo afferma il professore Luc Montagnier» scrive l’Agenzia Giornalistica Italia, tra i pochi big media a riportare la notizia con risalto.

La pubblica però con evidenza rispetto a un altro articolo sulle dichiarazioni dell’immunologo Anthony Fauci, direttore National Institute of Allergy and Infectious Diseases americano, che protervamente sostiene l’origine naturale del virus.

Come abbiamo dimostrato in 12 dettagliati reportages sulla teoria della bio-arma, gli Stati Uniti d’America sono tra i primi sospettati, insieme alla Cina, per questa catastrofe pandemica.

E’ pertanto comprensibile che il medico americano cerchi di stornare l’attenzione dall’ipotesi di un agente patogeno manipolato dalla bio-ingegneria visto che il più inquietante esperimento fu condotto dal laboratorio di biosicurezza 3 del centro Burnett Womack Biohazard nella sede di Chapell Hill dell’Università del Nord Carolina insieme a quello di biosicurezza 4 dell’Istituto di Virologia di Wuhan.

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Non solo. La ricerca era stata supportata proprio dall’istituto dove lavora Fauci attraverso «sovvenzioni del National Institute of Allergy & Infectious Disease e del National Institute of Aging del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, dalla National Natural Science Foundation of China e dal finanziamento USAID-EPT-PREDICT di EcoHealth Alliance» come si legge nell’Abstract pubblicato da Nature Medicine pubblicato nel reportage n. 9.

La sperimentazione portò alla «costruzione di un CoV chimerico con un gene CoV S di pipistrello (SHC014) nella spina dorsale di un CoV SARS che si è adattato per infettare i topi ( MA15) ed è in grado di infettare le cellule umane».

Ciò scrissero i ricercatori Shan-Lu Liu, Linda J. Saif, Susan R. Weiss e Lishan Su che in uno studio del 28 febbraio dimostrando però alcune divergenze fondamentali, pari al 96 % per circa 5mila nucleotidi, tra quel CoronaVirus “chimerico”, cioè creato in laboratorio e non esistente in natura, e il reale patogeno della pandemia SARS-Cov-2, così denominata dall’acronimo inglese di Sindrome Acuta Respiratoria Grave.

Ma nello studio sul supervirus condotto principalmente nei laboratori di Chapel Hill dell’Università della Nord Carolina si faceva menzione anche a esperimenti «simili a quelli che utilizzavano uno pseudovirus a base di HIV, preparati come precedentemente descritto ed esaminati su cellule HeLa (Wuhan Institute of Virology) che esprimevano gli ortologi ACE2».

Al di là dei tecnicismi da esperti di biochimica si fa riferimento proprio al patogeno dell’Aids utilizzato per un esperimento nel laboratorio cinese dove scoppiò il focolaio pandemico.

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Nonostante la differenza tra il Covid-19 ed il supervirus chimerico nulla vieta di pensare che proprio questo “prototipo” sia stato poi ulteriormente modificato in uno dei 25 laboratori militari del Pentagono, dove si svolgono progetti altamente top-secret gestiti anche direttamente dalla Central Intelligence Agency oppure in uno degli 11 esistenti nel solo territorio degli Usa (su cui scriveremo a breve), tra cui il National Biodefense Analysis and Countermeasures Center – NBACC del USAMRIID (US Army Medical Institute of Infectious Diseases) di Fort Detrick, nel Maryland, chiuso nel luglio scorso per una misteriosa perdita di biosicurezza mai meglio dettagliata.

CORONAVIRUS – 10. IL COMPLOTTO IN 100 RIGHE: DALLE BIO-ARMI CIA AL NUOVO ORDINE MONDIALE

Oppure che quel “supervirus chimerico” altamente letale, come il genotipo “L” del Covid-19, potrebbe essere stato ulteriormente elaborato nello stesso Virology Institute di Wuhan, intorno al quale ci sono state numerose morti sospette (di cui scriveremo a breve), celate dalla proverbiale segretezza militare cinese imposta dal rischio di una pena capitale per spionaggio o terrorismo.

I laboratori di biosicurezza BSL 4 del Wuhan Institute of Virology in Cina

Montagnier è un famoso virologo, è stato illustre docente e ricercatore dell’Istituto Pasteur di Parigi (uno dei primi ad elaborare una ricerca sulla primo ceppo CoronaVirus della SARS del 2003) ma da qualche anno lavora nel più importante centro di ricerca di Shanghai, la Jiao Tong University.

Pertanto non è affatto estraneo alle questioni connesse con la Cina e sicuramente conosce bene il laboratorio di Wuhan fortemente voluto dall’entourage dell’ex presidente Jiang Zemin, storico leader del Partito Comunista Cinese divenuto popolare nel mondo per i processi internazionali per violazioni dei diritti umani in Tibet e per il soprannome di “boia di Tienanmen”.

L’OLOCAUSTO ROSSO VOLUTO DAI COMUNISTI MASSONI

Fu infatti Zemin a dare l’ordine ai carrarmati di avanzare contro gli studenti che il 4 giugno 1989 stavano manifestando nella piazza per chiedere più democrazia. Com’è noto la rivolta fu soppressa nel sangue con circa 10mila morti mai confermati dalle fonti ufficiali.

Ora Montagnier non solo conferma la fondatezza dello studio indiano sulle tracce di Hiv all’interno del Covid-19, riportato nei passi essenziali da Gospa News e Veterans Today, ma sostiene l’ipotesi “meno grave”, ovvero quella di un rilascio accidentale del virus geneticamente manipolato.

Lo scoop di Poquoi Docteur con l’intervista a Montagnier

«L’ipotesi è che questo virus esca dal laboratorio di Wuhan. È un laboratorio di alta sicurezza ma malgrado tutto il virus è scappato dal controllo dei promotori. La storia del mercato del pesce è una bella leggenda ma non è possibile che sia solo un virus trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l’Aids utilizzando un coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni si può dire. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare» ha dichiarato perentorio Montagnier.

Secondo lo scienziato, gli elementi alterati di questo virus verranno comunque eliminati man mano che si diffonde: «La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molti morti».

WUHAN-GATE – 2. HIV NEL CORONAVIRUS “BIO-ARMA”: le prove dallo studio indiano occultato misteriosamente

A ciò si potrebbe porre rimedio con un intervento umano: «Con l’aiuto di onde interferenti, potremmo eliminare queste sequenze e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molti mezzi a disposizione» ha spiegato il virologo confutando così le tesi bizzarre sulle radiofrequenze che potrebbero aver potenziato il virus.

Il professore francese conclude il suo intervento con l’augurio che i responsabili si assumano le loro responsabilità negando ogni intento di complottismo.

CORONAVIRUS – 10. IL COMPLOTTO IN 100 RIGHE: DALLE BIO-ARMI CIA AL NUOVO ORDINE MONDIALE

«Il complottista è colui che nasconde la verità. Credo però che in questo caso è il governo di Pechino che ha nascosto le cose. Ma la verità pero viene fuori come ho detto. Ma ‘errare humanum est’, e non è il caso di fare accuse ora ne di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore» ha concluso giungendo alle stesse conclusioni sul rilascio accidentale di un virus manipolato che già furono del dottor Francis Boyle, l’ex consulente della Casa Bianca sulle bio-armi.

In fondo l’ammissione di una “perdita” in un laboratorio di biosicurezza potrebbe essere la soluzione più semplice anche per tutte le intelligence del mondo che non dovrebbero così investigare sulla responsabilità di un’eventuale guerra biologica e di «un veleno sparso da un paese ricco» come sostenuto dal cardinale metropolita dello Sri Lanka.

CoronaVirus BIO-ARMA – 5. IL CARDINALE ACCUSA: «Un paese ricco ha seminato questo veleno. Onu indaghi»

Grazie a Dio, le indagini che stiamo conducendo procedono nella direzione giusta – visto che persino un Nobel per la Medicina ha confermato il nostro scoop sull’Hiv nel Covid-19 – ma ci stanno portando a scoperchiare l’intrigo nascosto nel “Deep State cinese” che potrebbe essere anch’esso implicato per motivi geopolitici nel complotto del Nuovo Ordine Mondiale.

Un Deep State ancora più sommerso, inquietante e pericoloso di quello degli Usa che in parte abbiamo già smascherato dal reportage n. 6 al numero 12. Ma di cui presto sveleremo la trama…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI

AGI – NOBEL MEDICINA: “HIV IN SARS-2”

 

 

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio